giovedì 12 dicembre 2013

IL CAPITONE della Viglia di Natale


 Nella tradizione Napoletana è d'obbligo nel menù di magro della vigilia,di natale o di capodanno e non può mancare il rituale dell'uccisione.Questa operazione un po' cruenta, rappresenta simbolicamente, nella religione cristiana, la vittoria del "bene" sul "male". Infatti la Madonna viene rappresentata con un serpente schiacciato sotto il suo piede.In ogni famiglia napoletana c'è un componete designato a questa operazione che di solito riceve questo compito per eredità e ne va molto fiero.

In genere si procede alla decapitazione con un grosso e affilatissimo coltello e bisogna avere la meglio  in un solo colpo sul malcapitato, perchè il capitone si difende molto bene grazie alla sua pelle viscida e scivolosa riesce spesso a darsi alla fuga( vedi scena di "Natale in casa Cupiello")
Al giorno d'oggi questo rito va scomparendo e si preferisce delegare il tutto al pescivendolo di fiducia.








Il capitone si acquista vivo al massimo il giorno prima, tenuto in vita fino a poche ore prima di cucinarlo.Questo si rende necessario per la natura grassa delle sue carni che si deteriorano molto in fretta.Va cucinato alla griglia, preferibilmente su una brace di carbone.Eliminare testa e coda e tagliarlo in pezzi di 5 o 6 cm. infilzarli su resistenti spiedi di acciaio, intevallati da foglie di alloro.In questo modo si gustano le sue carni bianche, tenere, ben sgrassate e aromatizzate d'alloro. Se il capitone è di taglia media (circa 1 kg) puo essere infarinato e fritto. In ogni caso ,se non viene consumato subito si prepara una "scapece" immergendo completamente i restanti pezzi fritti o arrosto, in una marinata di aceto bianco 60% e acqua 40% aglio e foglie di alloro e consumato nei giorni successivi. Si conserva bene  in frigorifero anche per 15 giorni.





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